Lo zaino racconta

Ormai il viaggio lento è sempre più diffuso e apprezzato. Tra le ragioni principali che spingono sempre più persone a praticarlo c’è sicuramente il rapporto che si crea con i territori visitati.

 

 

 

 

 



 

 
Negli ultimi anni sempre più persone stanno cambiando radicalmente il loro approccio anche ai viaggi più lunghi, quelli organizzati durante le vacanze estive o invernali, che durano diversi giorni. Viaggio lento fa rima con leggerezza e con abbandono del superfluo, si viaggia per vivere e immergersi nelle realtà che si attraversano, per scoprirne le usanze e le tradizioni, lo si fa spesso muovendosi per città e territori a piedi o con mezzi pubblici. Tutto questo deve necessariamente accompagnarsi a bagagli leggeri, che per molti si traducono in uno zaino facile da trasportare. Nel mondo anglosassone questi viaggiatori si chiamano backpacker, in Italia non abbiamo un termine preciso per definirli, noi amiamo chiamarli viaggiatori lenti, portatori dello spirito del “camminare per conoscere”.

 

 

Lo zaino racconta

 

 

 


 

Magico Oriente


Racconti di viaggio

Racconti di viaggio: Nepal, viaggio in cima al mondo


Informazioni di viaggio

Il tuo viaggio in India


 

Oceania

Kangaroo Island: Il tropico del canguro

Un viaggio alla scoperta della Kangoroo Island, un’isola con venti riserve naturali, spiagge deserte, dune altissime, foreste e labirinti di rocce dove si fanno incontri ravvicinati con koala, pinguini, marsupiali e otarie.
Dormendo nei fari e in dimore storiche, pescando aragoste e facendo surf nel mare color cobalto.
A mezzora di volo la vivacissima Adelaide, ricca di musei e gallerie, è la base di partenza per la Borossa Valley: un angolo verde di Mitteleuropa dove i discendenti dei pionieri producono i vini più pregiati del Pacifico.

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Africa

Kenya Tanzania – La grande migrazione


 

Sahara

Si dice questo pensando ovviamente all’uomo europeo, occidentale che, come ovunque nelle terre di difficile penetrazione, è il primo responsabile di questa sorta di svelamento dei segreti terrestri. Un conto è viaggiare nel Sahara oggigiorno, sebbene l’ostilità dell’ambiente persista e possa provocare ancora veri e propri drammi, altra cosa era viaggiarvi cento anni fa. “Lo zaino di Jambo” vuole approfondire la storia di questo incredibile luogo guardando al futuro. Abbinare le grandi spedizioni del passato con i nuovi viaggi delle carovane di jeep. La Land Rover supera il deserto in modi impensati cinquant’anni fa, irridendo le lenti carovane di dromedari. Questo rappresenta una “riconquista “del Sahara ma al tempo stesso la sua umiliazione. Di essa le vittime sono gli uomini sahariani. Perché il risentimento che si prova vedendo i Tuareg e gli altri uomini del Sahara è che essi non hanno più le giustificazioni di un tempo. La sfida che essi hanno lanciato nei secoli a questo deserto, il più vasto e ostile deserto del mondo, inferno di luce, di solitudini, di silenti drammi geologici, può ancora rivelarceli come uomini eccezionali, eroici. Il Sahara come storia fissata, cristallizzata nel suo silenzio, che rimanda a remoti e non ancora chiariti rapporti tra uomo e terra.


Tunisia: Alla scoperta delle location scelte da George Lucas per Guerre Stellari

L’uomo di Tamanrasset


 

Europa

Amsterdam insolita

Andalusia – Quando il flamenco scorre nelle vene

Cappadocia in mongolfiera

Tate Modern London

Mito e magia dell’Orient Express


 

America Centrale


Costa Rica – Laboratorio Naturale La Selva

Molte persone che non conoscono la foresta pluviale la avvicinano con una specie di timore reverenziale riservato ai grandi fenomeni architettonici o ingegneristici.
L’idea che una foresta sia come una cattedrale, un monolite, da ammirare in silenzio, è stranamente connessa al suo ruolo metaforico di esempio del primordiale, un Eden dell’ultima ora.
Rigenerazione e decadenza sono fenomeni rapidi nei climi tropicali, ma si è sempre pensato che i meccanismi altamente complessi e in relazione tra loro che formano una foresta impieghino secoli, persino millenni, a rigenerare se stessi.
La foresta pluviale tropicale della regione di Sarapiqui, e specialmente quella entro il laboratorio naturale di La Selva, è sempre stata considerata una rappresentativa di una copertura di foresta pluviale premontana, antica e relativamente intatta.

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Sud America

Patagonia – Uomini e Puma

 

La storia della difficile convivenza tra i colonizzatori di questa terra estrema e il felino simbolo della Patagonia.
Per recinti e fucili rischiano l’estinzione anche “pudù” e “Huemules”, mentre le balene della penisola di Valdes sono ormai “monumenti naturali” intoccabili.

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