100 lire nel Jukebox – Madame – Il bene nel male

 




 

Il bene nel male e una delicata quanto intensa storia d’amore. Sì, questa è a tutti gli effetti una storia d’amore. Che vede protagonisti una prostituta e il suo cliente e cosa accade nel momento in cui ci si rincontra. Una sorta di sliding doors o, piuttosto, una visione antitetica d’un incontro: carnale e da rimuovere per lui, sentimentale e da custodire e rimpiangere per lei Madame torna al Festival di Sanremo dopo due anni e dopo l’eccellente prova del 2021 con Voce (con cui vinse il Premio Lunezia, il Premio Bardotti per il testo, due targhe Tenco) al di là delle polemiche che l’hanno recentemente lambita, cerca di focalizzarsi assolutamente sulla performance e, a seguire, di un nuovo disco.


A soli 21 anni, in effetti Madame di strada ne ha fatta già moltissima. Delicata, raffinata, intensa, mai banale, torna con un brano che dice di aver scritto in circa un’oretta. E che, però, alle spalle, ha naturalmente un processo di creazione lungo. In questo caso la narrazione scorre a ritroso, a parlare è la prostituta che ricorda il momento in cui conobbe il suo cliente. E nella ritrosia di lui di abbandonarsi a qualcosa di diverso da un banale amplesso appagamento. Eppure, dietro, c’è un mondo. L’incontro, ha in effetti ridato a entrambi uno slancio nuovo e sconosciuto. Ma chi avrà il coraggio di ammetterlo?



Ti ho rivisto dopo
Tanto tanto tanto tanto tempo
E come previsto tu eri
Tanto tanto tanto tanto bello come un tempo
Hai cominciato a parlare
Mi aspettavo un “mi mancavi”
Invece hai parlato
Tanto tanto tanto tanto


Tanto amore quello che ti ho dato
Se la memoria non mi inganna
Quanto ti sei ingarbugliato
Nel pensare che ti volessi male
E nelle tue idee
Alla fine hai sbottato, hai detto
“Guarda tanto tanto tanto tanto
Amore, tu sei,
Sei l’errore più cattivo che ho commesso nella vita
Amore, tu sei,
Sei lo sbaglio più fatale che ho commesso nella vita
Amore, tu sei,
Sei la prova che gli errori sono fatti per rifarli
Ancora tu sei,
La puttana che ha ridato un senso ai giorni miei”