Cristina Sartori, Bruno Riccardi – Les Routes – Tunisia 2023, dune e non solo…



di Cristina e Bruno Riccardi


A dirla tutta,  approfittando di un viaggio del tour operator “Ténéré Viaggi,” decidemmo dopo molti anni di viaggi in solitaria di andare in Iran con altri fuoristradisti, in tutto 15 persone. A causa del poco tempo a disposizione di Cristina, avremmo dovuto raggiungere l’Iran in aereo ed essere recuperati dalle macchine provenienti dall’Italia, ma la situazione in Medio Oriente all’inizio di novembre 2023 ce lo ha caldamente sconsigliato. Optammo quindi, sempre con “Ténéré Viaggi,” per il Grande Erg Occidentale in Algeria e partimmo in nave da Genova direzione Tunisi, da dove raggiungemmo la frontiera con l’Algeria ad Hazoua. Tuttavia la sfiga, che quando arriva è senza pietà, ci mise nuovamente lo zampino e alla frontiera algerina scoprimmo la mancanza di 2 visti per delle persone del gruppo; da Algeri non erano arrivati e per ottenerli avremmo dovuto aspettare minimo 10 giorni!! Dopo la sconsolazione iniziale e per solidarietà con quelli privi di visto, decidemmo di restare in Tunisia pianificando la visita ad alcuni siti significativi oltre ad un tour nel deserto tunisino di una settimana, immersi nel mare delle famose dune locali.


Non intendiamo qui fare la cronistoria giornaliera del viaggio e nemmeno citare tutti i nomi dei luoghi dove siamo passati specie nel deserto, ma di dare un’idea del giro. Abbiamo passato le notti in ottimi alberghi e  fatto anche molti campi nel deserto e non solo, dormendo in tenda.


I primi luoghi visitati, sono stati Nefta e la splendida Tozeur, famosa per il treno ricordato in un noto brano di Franco Battiato. Agli occhi di Bruno che l’aveva vista molti anni prima, Tozeur risulta, specie la parte antica, splendidamente recuperata, una sorta di gioiello berbero meritevole di visita, particolarmente l’area delle madrasse. In zona è stato attraversato lo Chott El Jeridd, grosso lago salato che tuttavia, è risultato con l’acqua molto più bassa di altre occasioni.




 

 

Carina è stata la successiva visita al sito dove fu girato il film “Guerre stellari” in un villaggio ancestrale tunisino nel quale vennero realizzate strutture di cartapesta e gesso che rendono il luogo particolarmente “lunare”.





Successivamente, dopo aver attraversato un tratto particolarmente ricco di rose del deserto, arrivammo a Douz, località nota per essere la porta del deserto. Questa cittadina ha una piazza centrale bella e ancestrale circondata da portici dove in antichi negozi è possibile acquistare di tutto, dai tappeti, alle scarpe, agli alimentari, ai famosi datteri locali. A nostro avviso è il luogo più autentico del sud tunisino, niente di elegante come Tozeur, ma certamente il più tradizionale, il più vivo, il più vero. C’è l’aura che rimanda alla nostalgia per le partenze, la stessa riscontrabile nel bellissimo film “Il tè nel deserto”.




 

Proseguimmo poi per l’oasi di Ksar Ghilane con il suo palmeto e le famose pozze di acqua sorgiva dove gente del gruppo ha fatto il bagno. Questa oasi è ormai un luogo molto turistico poiché facilmente raggiungibile ma, a nostro avviso, ha perso molto dell’antico fascino. Ormai è una sorta di “centro divertimenti” per quelli che scorrazzano sulle dune con dei quad noleggiati in loco.





Raggiungemmo quindi l’antico villaggio berbero di Ksar Douiret, posto in posizione spettacolare sul crinale di una montagna. Il villaggio che si estende parecchio in lunghezza ha case troglodite di straordinaria bellezza ed interesse e un’antica fortezza che ricorda le capacità guerriere dei locali. Dal villaggio che per essere visitato interamente occorrono diverse ore, si ammira un bel pezzo di area pre-desertica sottostante.





 

 

Altro splendido posto visitato è stato poi l’altro villaggio berbero di case troglodite di Ksar Jouamaa.  Anche qui, siamo in cima alla montagna e il panorama è incantevole. Il posto lo ricordiamo con favore per le buonissime omelette mangiate in una micro “trattoria” locale.





Nei giorni successivi siamo entrati nel deserto prevalentemente di dune, accompagnati dalla simpatica ed efficiente guida locale di nome Aref. Ci è mancato molto non avere la nostra Toyota essendo noi in auto con altra persona, come si era deciso per andare in Iran. Peccato, guidare nel deserto è sempre esperienza bellissima. Il giro del deserto durato una settimana ha incontrato le solite difficoltà del caso: insabbiamenti, traini col verricello, qualche stallonamento di pneumatico, un guasto ad una macchina per fortuna riparato. Abbiamo sempre campeggiato, visto albe e tramonti dai colori fantastici, visto qualche animale e qualche locale.








 



Usciti dal deserto, abbiamo imboccato e percorso per intero la cosiddetta “Pista Rommel”che sale in alto sulle ultime propaggini orientali della catena dell’Atlante in un tragitto molto bello su pista rocciosa e con panorami mozzafiato. Il nome della pista deriva dal fatto che venne costruita a colpi di dinamite durante la Seconda Guerra Mondiale dalle truppe tedesche dell’Africa Korps nel tentativo, poi risultato vano, si sfuggire all’accerchiamento degli Alleati provenienti rispettivamente: da ovest e nord gli Americani, da est i Britannici e da sud i Francesi del generale Leclerc.




 

 

Successivamente, iniziando a risalire verso nord, siamo passati a visitare l’oasi di Mides dove spicca  oltre al villaggio diroccato abbandonato successivamente ad un violento terremoto, un canyon lungo e profondo, degno di molte foto tanto è bello.





 

Dopo Midet, abbiamo visitato le rovine romane di Sbeitla, sito archeologico molto ben conservato e patrimonio dell’UNESCO.


 

 




Proseguendo sempre verso nord, siamo arrivati a Kairouan, probabilmente la città più interessante della Tunisia. Al di la del giro notturno nella medina in un’aura particolarmente suggestiva, la visita il giorno successivo alla Grande Moschea è stata meritevole. La moschea è bellissima ma è visitabile solo il vasto cortile interno. E’ la più antica del Nord Africa ed è stata edificata tra il 670 e il 700 d.c. E’ dedicata al Barbiere di Maometto ed è considerata uno dei posti più importanti dell’intero mondo islamico.





Prima di concludere il viaggio, abbiamo ancora visitato lo splendido sito archeologico, in parte sotterraneo di Bulla Regia, purtroppo in una giornata piovosa. Il sito è punico in origine, poi ampliato e abbellito dai romani e successivamente, pure i bizantini ci misero del loro.





Infine, prima di imbarcarci nel porto di Tunisi per il rientro, abbiamo trascorso una notte ad Hammamet in un bell’albergo. Questa località ha ormai molte strutture chiuse se non abbandonate, abbastanza triste a vedersi, con pochissimi turisti come del resto in tutto il percorso che abbiamo fatto. La causa furono gli attentati verso i turisti degli anni scorsi che, con tutta evidenza, hanno messo in ginocchio una delle poche risorse economiche del Paese.

Salutiamo qui tutti i compagni di viaggio.