I Viaggi del Cuore di Patrizia e Gabriele – Verso Bali, verso l’infinito ed oltre…


 

Gli speciali dei Viaggi del Cuore di Patrizie e Gabriele




Le Puntate




 

 

“Va dove ti porta il cuore” ed il nostro cuore quest’anno ci ha portato sull’isola indonesiana di Bali, l’Isola degli Dei. Questa isola, riconosciuta come una delle più belle del mondo, si trova tra le isole di Lombok e Giava, ha una superficie  di 5’600 kmq  e conta circa 4.300.000 abitanti.


Fa parte delle Piccole Isole della Sonda ed è bagnata dal Mar Cinese Meridionale a nord e dall’Oceano Indiano a sud.


Bali è un’isola molto spirituale ricca di storia, di cultura e di antiche tradizioni. È ricoperta da una vegetazione tropicale incredibile e di fiori meravigliosi. Il nostro viaggio è stato perfettamente organizzato secondo i nostri desideri dall’agenzia online “Auspicious Myanmar” della nostra amica birmana Moh Moh e, come facciamo abitualmente, abbiamo chiesto un tour privato con autista ed una guida parlante italiano. Come base per visitare l’isola abbiamo scelto un resort nella  cittadina di Ubud, il cuore pulsante di Bali, che si trova in posizione strategica.


Noi abbiamo scelto di soggiornare all’Hotel Ibah, un resort appartenente alla famiglia reale (vedi esclusiva intervista  al proprietario dell’hotel, discendente diretto della “Royal Family”e persona veramente  di squisita). Questo spettacolare resort è stato costruito all’interno di un antico tempio nella giungla e vi si respira un’aria mistica e spirituale.


guarda la video intervista di Tjokorda Raka Kerthyasa (Royal Family)


 

 

 


 

Lo scopo principale del nostro viaggio era di vedere le famose verdi risaie terrazzate, uno dei paesaggi più suggestivi che offre il territorio.


 

La risaia di Tegallalang, a circa mezz’ora di viaggio  da Ubud, è stata la prima visitata e consiste in una distesa di verdi terrazzamenti con un susegguirsi di avvallamenti e alture. Noi ci siamo fatti una bella passeggiata in mezzo alle coltivazioni, ammirando il panorama stupefacente. Le risaie sono alimentate da un sistema antico di irrigazione detto “subak”, introdotto nel IX secolo. L’irrigazione si basa su un insieme di canali connessi tra loro e gestiti da un sacerdote responsabile che a seconda della necessità chiude ed apre il passagio dell’acqua nelle varie risaie.



 

 

 

 


È un ingegnoso sistema che attinge l’acqua dai laghi vulcanici  e che passando dai vari templi induisti raggiunge le risaie. I diversi “subak” sono suddivisi in organizzazioni gerarchiche presiedute dalla casta sacerdotale e i sacerdoti organizzano ogni dettaglio del sistema. Per questo motivo l’acqua è considerata sacra e un dono della dea dell’acqua Dewi Danu.



La coltivazione del riso è una parte importante della cultura balinese e qui si può assistere a ciò che ruota attorno al riso, osservando i contadini al lavoro. Grazie alla nostra brava guida che ci fa da tramite, possiamo parlare con loro che si dimostrano molto disponibili  insegnandoci  le varie tecniche e divertendosi nel  vederci così maldestri. Molte splendide risaie si trovano anche lungo le strade che abbiamo  percorso ogni giorno per visitare i maggiori luoghi d’interesse e noi ci siamo fermati spesso  ad osservare i contadini al lavoro.



Durante il nostro tour abbiamo visitato anche molti interessanti templi induisti. Suggestivo il Tirta Empul, il tempio balinese  dalle acque sacre, fortunatamente poco conosciuto dai turisti. Qui i balinesi si recano periodicamente per purificarsi sotto le acque sacre delle piscine alimentate dalle sorgenti che sgorgano dal fianco della montagna. Questo tempio è fondamentale nel sistema di irrigazione balinese “subak”.



Non starò qui ad elencarvi gli  altri templi che abbiamo visitato ma mi limiterò a parlare di quelli che ci hanno più colpito come, ad esempio, il tempio di Taman Ayun, Patrimonio UNESCO dal 2012. Costruito nel 1634, il gioiello del Regno di Mengwi è l’ultima testimonianza di un antico impero. Il suo nome significa “tempio del giardino sull’acqua” ed è un luogo veramante speciale dove si trovano varie pagode dai tetti di cocco, bellissimi giardini ed un’esotica vegetazione.






Il tempio indù di Tanah Lot, sulla costa sud-est dell’isola,  è forse il più famoso e suggestivo  perché è situato su di un isolotto a circa cento metri dalla costa. Costruito nel IX secolo è dedicato agli spiriti guardiani del mare e quando la marea è bassa è raggiungibile a piedi. A poca distanza si trova il tempio di Uluwatu dedicato a Rudra, il dio della tempesta. Sorge su di una scogliera alta 70 metri a picco sul mare. Camminando sul sentiero abbiamo dovuto prestare attenzione alle numerose scimmie piuttosto aggressive  che popolano la zona.  Da qui si gode di un meraviglioso tramonto sul mare. In serata abbiamo assistico allo spettacolo della “Danza del Fuoco”. Questa danza chiamata Kecak è una danza tradizionale ed è particolare perché è priva di musica e i suoni che si sentono sono prodotti dalla voce dei danzatori. È uno spettacolo molto interessante che fa parte della cultura balinese.


Durante il nostro tour siamo rimasti colpiti dal Palazzo dell’Acqua Tirtagangga, un vero gioiello, residenza estiva dell’ultimo re di Karangasem nel 1946. È un affascinante complesso dove si possono ammirare fontane, stagni popolati da enormi carpe e fiori di loto e ci si può divertire ad attraversare le piscine camminando sulle piastrelle a filo d’acqua. Anche il Palazzo Reale di Ubud merita senza dubbio una visita. La residenza ufficiale della famiglia reale di Ubud dalla fine del XIX secolo si trova adiacente ai due templi di Puri Saren Agung e Pura Marajan Agung, il tempio privato della famiglia. L’edificio, costruito tra il 1800 ed il 1823, passò di mano in mano agli eredi della dinastia fino a giungere ai nostri giorni, ed è un classico esempio di architettura balinese. È ben conservato e circondato da splendidi giardini. Nel suo cortile alla sera si svolgono spettacoli di musica e danza.


A Bali ci sono tantissime cascate nella giungla ma forse la più facile da raggiungere è la cascata Tukad Cepung a circa un’ora da Ubud. Per arrivarci bisogna scendere una infinita serie di gradini in pietra ma poi in seguito il sentiero si fa pianeggiante e, dopo avere camminato una ventina di metri nel basso fiume, si arriva alla meta. La cascata si trova all’interno di una gola di rocce molto stretta ed è  veramente spettacolare grazie anche ai giochi di luce creati dai raggi del sole. Poco distante troviamo un’altra cascata più  piccola ma molto scenografica, grazie alla vegetazione tropicale  che la circonda.


Durante il nostro tour abbiamo potuto ammirare anche il Monte Batur (1717 metri), un vulcano attivo situato al centro di due caldere concentriche a nord-ovest del Monte Agung, dove si trova l’omonimo lago. Gli amanti del trekking si recano di notte sulla sommità, percorrendo il ripido sentiero, per ammirare lo spettacolo dell’alba.


A Bali siamo rimasti affascinati dalla natura rigogliosa, dagli alberi giganteschi e dai fiori tropicali stupendi che crescono  spontaneamente dappertutto come ad esempio le orchidee, i profumati  alberi di  frangipane e gli  altissimi e secolari ficus benjamin, albero sacro dell’isola, che si trovano all’interno di molti templi.







 

A Bali non si va solo con lo scopo di fare  una vacanza balneare (anche se noi, alla fine del tour, ci siamo concessi una settimana di meritato relax a Nusa Dua) ma si va principalmente  per la sua cultura e la natura spettacolare. È un luogo dove si respira una grande spiritualità e  infatti sull’isola si trovano molte scuole di yoga e meditazione. Da Bali  si ritorna rigenerati nella mente e nello spirito.


Non è facile da spiegare a parole, ma Bali è un luogo che ti “rimane dentro” e che ricordi con nostalgia  e commozione grazie anche alla  gentilezza dei balinesi ed ai loro immancabili sorrisi. Personalmente in nessun alro viaggio non mi sono mai sentita così bene e in pace con me stessa. Andateci se desiderate staccare la spina e  ricaricarvi dallo stress quotidiano  e contemporaneamente arricchirvi  culturalmente in un luogo meraviglioso e abbiate rispetto  delle loro antiche tradizioni.