Natura – Salvare i Bonomo ci insegna ad essere empatici

ultimo aggiornamento 4/dicembre/2023


Salvare i bonobo in estinzione ci dà una lezione di empatia.



I bonobo condividono quasi il 99% del loro DNA con gli umani. E gli studi sugli animali stanno aiutando gli scienziati a capire come gli esseri umani hanno evoluto tratti come l’empatia.


Sebbene i bonobo non siano una sottospecie dello scimpanzé, ma piuttosto una specie distinta a sé stante, a volte si fa riferimento a entrambe le specie collettivamente usando il termine generico di scimpanzé. Sono i nostri cugini più prossimi e hanno un carattere simile a quello di noi umani. Purtroppo sono in via d’estinzione e un nuovo studio sta cercando di capire come questi animali abbiano sviluppato l’empatia. Sono rimasti solo circa 20.000 bonobo selvatici e si trovano solo nelle foreste pluviali centrali della Repubblica Democratica del Congo. Quindi si cerca di preservare le poche specie esistenti. Condividono quasi il 99% del loro DNA con noi umani anche se noi spesso non li abbiamo trattati con rispetto. Sono stati spesso cacciati per essere mangiati e sono stati venduti i propri cuccioli come animali domestici.


I maschi bonobo sono comunemente subordinati alle femmine e non competono intensamente per il rango di dominio. Non formano alleanze tra loro e non ci sono prove di aggressività letale tra i gruppi. Sono giocherelloni per tutta la vita e mostrano un comportamento sessuale intenso e spesso coinvolge partner dello stesso sesso.


L’obiettivo principale del santuario dove vivono, nel bosco a sud del Congo, è quello di preparare queste specie a vivere allo stato brado. Probabilmente è stato il fiume Congo a dare origine al bonobo. Più di un milione di anni fa, gli scienziati ritengono, alcuni antenati bonobo finirono sul lato sud del fiume. Questo li separava dai loro parenti scimpanzé del Nord. A nessuno di loro piace nuotare cosi sono diventati una versione più delicata e meno aggressiva dei comuni scimpanzé. Gli studenti che ogni giorno visitano il santuario imparano molto su questa specie, e che i problemi riguardo l’estinzione non è solo per i bonobo, ma tutta la biodiversità è in pericolo. Inoltre imparano come comportarsi e cosa fare quando vedono un bonobo ridotto ad animale domestico, ritenuto un crimine nella Repubblica del Congo. Alla fine sarebbe bello riunire tutti gli esemplari in un’ unica casa dove possano vivere sicuri e protetti. Questo dipende molto dal nostro comportamento e dall’empatia che abbiamo nei loro confronti.



Claudine Andrè

Claudine André , (nato il 6 novembre 1946 a La Hestre, provincia dell’Hainaut , Belgio ), è un ambientalista belga . Ha fondato Lola ya bonobo nel 1994, che è un santuario dei bonobo , appena a sud di Kinshasa , a Mont Ngafula , nella valle di Lukaya , nella Repubblica Democratica del Congo. Lo scopo del santuario è quello di raccogliere giovani bonobo , la maggior parte rimasti orfani a causa delle azioni dei bracconieri, e alla fine reintrodurli in una riserva forestale. Nello stesso anno Claudine André fonda gli Amici degli Animali in Congo, di cui è tuttora presidente. Claudine è arrivata in Congo da bambina, con suo padre, che era un veterinario, e da allora vive lì. Gestiva una boutique d’arte, acquistando e vendendo opere d’arte rare. Ha sposato Victor e ha cinque figli. Quando la guerra ha sconvolto la vita quotidiana a Kinshasa , la capitale della Repubblica Democratica del Congo , negli anni ’90, Claudine ha lavorato come volontaria nello zoo di Kinshasa, perché gli animali erano stati trascurati e stavano morendo di fame. Altrove nel paese, la gente trovava difficile la produzione alimentare tradizionale, a causa della guerra, e si rivolgeva invece alla carne di animali selvatici per sfamare se stessi e le proprie famiglie. Questo a sua volta ha portato alla comparsa di bonobo orfani per le strade di Kinshasa – ed è stato da questa situazione che Claudine ha dato vita a Lola ya bonobo .


Bonobo. (Congo).


Il Bonobo, meglio noto come scimpanzè pigmeo, era ritenuto un tempo una semplice sottospecie del suo più grosso parente. Da un punto di vista fisico, il Bonobo è molto simile allo scimpanzè, anche se un po’ meno robusto. Da un punto di vista comportamentale, invece, non potrebbe essere più diverso e l’atteggiamento pacifico, accomodante e dionisiaco del Bonobo fa sembrare gli scimpanzè comuni come un branco di teppisti attaccabrighe.






Le poche migliaia di bonobo sopravissuti abitano le foreste del l’ex Zaire, oggi, Repubblica Democratica del Congo, separati dagli scimpanzè dal maestoso fiume Congo. Questa barriera naturale, che nessuna scimmia è in grado di superare, ha impedito a queste due specie d’incontrarsi, anche , se, per assurdo, potrebbero sentire i reciproci richiami dall’altra parte del fiume.
Questo isolamento ha permesso agli antenati del bonobo di evolversi in maniera leggermente diversa dagli scimpanzè. Grazie a un processo chiamato neotenia, in virtù del quale gli adulti si mantengono le stesse caratteristiche giovanili, questi primati hanno sviluppato un fisico più esile e snello. Gli esemplari odierni diretti presentano spalle più strette, collo più sottile, testa e orecchie più piccole, narici più dilatate e arcate sopraccigliari meno prominenti di quelle degli scimpanzè. Inoltre, le mammelle delle femmine sono più arrotondate.


I bonomo hanno sviluppato anche una personalità più giocherellona e cooperativa degli scimpanzé.
Oltre che per la riproduzione, essi hanno cominciato a usare l’atto sessuale in modo piacevole, giocoso, come un mezzo per rafforzare i legami sociali del gruppo.
E poi, hanno un diverso comportamento competitivo. Un tipico maschio giovane di scimpanzé, procedendo verso l’età adulta, incomincia a vessare i maschi più giovani, a litigare ad alta voce con i più anziani e a dominare tutte le femmine che lo circondano.


La società degli scimpanzè è essenzialmente patriarcale. Al contrario, quella dei bonobo è matriarcale: le femmine di bonobo lavorano in gruppo per tenere i maschi al loro posto. Questa differenza di organizzazione sociale è probabilmente da collegare all’assenza di gorilla a sud del fiume Congo.


A nord del Congo, i gorilla manopolizzano gran parte della vegetazione disponibile al suolo e gli scimpanzé si affidano perciò agli alberi per il loro sostentamento. Per raccogliere abbastanza cibo, in un mondo dominato da branchi di maschi più grossi e aggressivi, le femmine devono sparpagliarsi almeno secondo una certa teoria. A sud del fiume Congo, i bonobo, in assenza di gorilla e scimpanzè, hanno a disposizione sia il cibo sugli alberi sia quelli al suolo, perciò le femmine non devono dividersi per andare alla ricerca di cibo e questo può essere uno dei fattori che permette loro di formare alleanze contro il predominio maschile. Questo significa inoltre, che, rispetto agli scimpanzé. i bonobo trascorrono molto più tempo al suolo, dove è più agevole compiere atti sessuali. Del resto i bonobo usano il comportamento sessuale per appianare le discussioni. (fate l’amore non fate la guerra).



Un altro fattore è l’infanticidio, che i maschi di scimpanzé usano come arma per propagare i loro geni, ma che è praticamente sconosciuto nella società matriarcale dei bonobo. Trascorrere lunghi periodi al suolo permette ai bonobo di formare vasti gruppi sociali, all’interno dei quali sarebbe impossibile mantenere la posizione di maschio alfadominante. Sono state osservate comunità di 50-200 bonobo che vivono in gruppo, anche se in gran parte dei casi questi gruppi sono suddivisi in squadre di procacciamento del cibo.
Il lungo tempo trascorso al suolo potrebbe anche spiegare perché i bonobo hanno gambe relativamente più lunghe rispetto agli scimpanzé: in effetti, si stanno trasformando lentamente in bipedi, proprio come i primi uomini apparsi sulla terra.
Gli ultimi studi effettuati sui bonobo allo stato selvatico hanno rilevato, infatti, che essi trascorrono fino al 25% del loro tempo in posizione eretta quando sono al suolo. Questo fatto li rende i più umani dei nostri parenti primati.