ultimo aggiornamento: 29 ottobre 2023
Inside Chanel – Chapter 01
Storie di moda: Coco Chanel.
Nata a Saumur, Francia, il 19 agosto 1883, Gabrielle Chanel, chiamata “Coco”, ebbe una infanzia molto umile e triste, trascorsa in gran parte in un orfanotrofio, per poi diventare una delle più acclamate creatrici di moda del secolo scorso. Con lo stile lanciato da lei ha rappresentato il nuovo modello femminile del ‘900, ossia un tipo di donna dedita al lavoro, a una vita dinamica, sportiva, priva di etichette e dotata di autoironia, fornendo a questo modello il modo più idoneo di vestire.
Inizia la sua carriera disegnando cappelli, prima a Parigi nel 1908 e poi a Deauville. In queste città, nel ’14, apre i suoi primi negozi, seguiti nel ’16 da un salone di alta moda a Biarritz. Lo strepitoso successo la colse negli anni venti, quando arriva ad aprire i battenti di una delle sue sedi in rue de Cambon n.31 a Parigi e quando, da lì a poco, verrà considerata un vero e proprio simbolo di quella generazione. Tuttavia, a detta dei critici e degli intenditori di moda, l’apice della sua creatività è da attribuire ai più fulgidi anni trenta, quando, pur dopo aver inventato i suoi celeberrimi e rivoluzionari “tailleur” (costituiti da giacca maschile e gonna diritta o con pantaloni, appartenuti fino a quel momento all’uomo), impose uno stile sobrio ed elegante dal timbro inconfondibile.
In buona sostanza, si può dire che Chanel rimpiazzò il vestiario poco pratico della belle èpoque con una moda larga e comoda. Nel 1916, ad esempio, Chanel estese l’uso del jersey (un materiale a maglia molto flessibile), dal suo uso esclusivo per i sottabiti a una grande varietà di tipi di vestiario, inclusi i vestiti semplici in grigio e blu scuro. Questa innovazione fu di così grande successo che “Coco” iniziò ad elaborare le sue celebri fantasie per i tessuti jersey .
L’inserimento della maglia lavorata a mano e poi confezionata industrialmente, infatti, rimane una delle novità più sensazionali proposte da Chanel. Inoltre, le bigiotterie in perle, le lunghe catene dorate, l’assemblaggio di pietre vere con gemme false, i cristalli che hanno l’apparenza di diamanti sono accessori indispensabili dell’abbigliamento Chanel e segni riconoscibili della sua griffe.
Esperti come quelli del sito Creativitalia.it, sostengono: “Troppo spesso si è parlato del suo celebre Tailleur quasi fosse stata una sua invenzione; in realtà Chanel produceva un vestiario di tipo tradizionale che spesso prendeva spunto dal vestiario maschile e che non diventava fuori moda con il cambiare di ogni nuova stagione. I colori più comuni di Chanel erano il blu scuro, il grigio, e il beige. L’importanza data ai dettagli e l’uso estensivo di bigiotteria, con combinazioni rivoluzionarie di pietre vere e false, agglomerati di cristalli, e perle sono molti indicativi dello stile di Chanel. All’età di 71 anni, Chanel introdusse nuovamente il “tailleur di Chanel” che consisteva di vari pezzi: un giacca di stile cardigan, con inclusa la sua tipica catenella cucita all’interno, una gonna semplice e comoda, con una camicetta il cui tessuto era coordinato con il tessuto all’interno del tailleur. Questa volta, le gonne erano tagliate più corte e i tailleur erano fatti da un tessuto cardigan ben lavorato. Chanel é singolare nel suo rivoluzionare l’industria della moda e nell’aiutare il percorso delle donne verso l’emancipazione”.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale impose però un’improvvisa battuta di arresto. Coco è costretta a chiudere la sede di rue de Cambon, lasciando aperto soltanto il negozio per la vendita dei profumi. Nel ’54, quando torna nel mondo della moda, Chanel ha 71 anni.
Inside Chanel – Chapter 05
La stilista aveva lavorato dal 1921 al 1970 in stretta collaborazione con i cosiddetti compositori dei profumi, Ernest Beaux e Henri Robert. Il celeberrimo Chanel N°5 venne creato nel 1921 da Ernest Beaux, e secondo le indicazioni di Coco doveva incarnare un concetto di femminilità senza tempo, unica e affascinante.
Il N°5 non fu innovativo soltanto per la struttura della fragranza, ma per la novità del nome e l’essenzialità del flacone. Chanel trovava ridicoli i nomi altisonanti dei profumi dell’epoca, tanto che decise di chiamare la sua fragranza con un numero, perché corrispondeva alla quinta proposta olfattiva che le aveva fatto Ernest.
Indimenticabile poi, la famosa affermazione di Marylin che, sollecitata a confessare come e con quale abbigliamento andasse a letto, confessò: “Con due sole gocce di Chanel N.5”, proiettando in questo modo, ulteriormente, il nome della stilista e del suo profumo nella storia del costume.
Il flacone poi, assolutamente all’avanguardia, è divenuto famoso per la sua struttura essenziale e il tappo tagliato come uno smeraldo. Questo “profilo” ebbe un tale successo che, dal 1959, il flacone è esposto al Museo di Arte Moderna di New York.
Al mitico N.5 ne seguirono molti altri, come ad esempio il N.22 nel 1922, “Gardénia” nel ’25, “Bois des iles” nel ’26, “Cuir de Russie” nel ’27, “Sycomore”, “Une idée” nel ’30, “Jasmin” nel ’32 e “Pour Monsieur” nel ’55. L’altro grande numero di Chanel è il N°19, creato nel 1970 da Henri Robert, per ricordare la data di nascita di Coco (il 19 agosto, appunto).
In sintesi, l’impronta stilistica di Chanel si fonda sulla apparente ripetitività dei modelli base. Le varianti sono costituite dal disegno dei tessuti e dai dettagli, a conferma del credo fatto proprio dalla stilista in una sua celebre battuta che “la moda passa, lo stile resta”.
Alla scomparsa di questa grande creatrice di moda del ‘900, avvenuta il 10 gennaio ’71, la Maison venne mandata avanti dai suoi assistenti, Gaston Berthelot e Ramon Esparza, e dalle loro collaboratrici, Yvonne Dudel e Jean Cazaubon, nel tentativo di onorarne il nome e di mantenerne il prestigio.
Inside Chanel – Chapter 06
Once Upon a Time: Karl Lagerfeld celebra gli albori di Chanel
In un film con Keira Knightley, a 100 anni dalla prima boutique.
C’era una volta Gabrielle Chanel. C’è oggi un’icona, un mito. Che non impallidisce con il tempo, ma anzi continua a essere il simbolo dell’eleganza, della classe e dello stile. Sono trascorsi esattamente 100 anni da quando Mademoiselle, con il supporto economico del suo amante più celebre Boy Capel, aprì la sua prima boutique a Deauville, in Rue Gontaut-Biron. La maison Chanel la celebra con Once Upon a Time… un film diretto da Karl Lagerfeld, presentato oggi a Singapore in occasione del fashion show Chanel Cruise 2013/14, che vede Keira Knightley nelle vesti di Coco. Accanto a lei – in un cast stellare nel vero senso del termine – ci sono Clotilde Hesme (nel ruolo di Adrienne), le modelle Stella Tennant, Lindsey Wixon e JamieBochert, Caroline de Maigret, Lady Amanda Harlech e sua figlia Tallulah, e poi ancora Baptiste Giabiconi, Sébastien Jondeau, Jake Davis, Brad Kroenig e suo figlio Hudson. Il corto in bianco e nero racconta gli inizi della boutique da cui tutto cominciò: tra aneddoti reali e conversazioni immaginarie scorrono sullo schermo i personaggi che furono testimoni, compagni e complici dei primi successi di Coco.
Con una scenografia che riproduce fedelmente la strada dove sorgeva il suo primo negozio dell’epoca e la celebre facciata in cui le lettere nere su fondo bianco creavano l’insegna “Gabrielle Chanel”, il corto è un autentico salto nel passato e ricrea con maestria le magiche atmosfere e l’entusiasmo degli albori. Quando la couturier disegnava semplici cappelli e abiti di ispirazione maschile, molto lontani dallo stile dell’epoca, ma che in brevissimo tempo (e proprio per la loro portata avanguardista e rivoluzionaria) conquistarono i consensi di donne libere e anticonformiste. Proprio come lei.
Che il viaggio nel tempo di Chanel, allora, abbia inizio. Mettetevi pure comode e godetevi nella nostra gallery questo micro film e le foto di scena. Da ammirare (per la bellezza dei costumi e dei dettagli) dal primo all’ultimo minuto, dalla prima all’ultima immagine. E per sognare come in una favola.
The Return, il film su Chanel by Karl Lagerfeld
Parigi 1954: riapre la boutique di Madamoseille Coco a Parigi e Karl Lagerfeld racconta questo magico momento con un film, The return. La sua vita è un modello e un’ispirazione per tutta le donne che vogliono avere successo. Gabrielle Chanel, meglio nota con il soprannome di Coco, è un’icona non solo di stile, ma anche di determinazione e tenacia, come dimostra il film recentemente realizzato da Karl Lagerfeld, The Return. Il film è stato ideato, scritto e diretto da Karl Lagerfeld, attuale direttore creativo della maison fondata da Chanel. The Return segue il cortometraggio Once Upon a Time: se in quest’ultimo lo stilista tedesco ha raccontato l’esordio di Madamioselle a Deuville, in The Return viene trattato il periodo della riapertura della boutique Chanel nel 1954.
Nella cornice ricreata dello storico Salon e dell’Atelier della grande stilista, spiacca Geraldine Chaplin nel ruolo di Coco Chanel. Accanto a lei Anna Mouglalis, Arielle Dombasle, Kati Nescher, Lady Amanda Harlech, Rupert Everett, Sam McKnight e Vincent Darré. Chanel fu tra i primi a proporre un stile moderno per le donne e dalla pellicola emerge la sua passione per il lavoro e la grande forza di volontà, che le hanno permesso di ricominciare da capo, anche quando non incontrava il favore della stampa. Telefonate concitate, sigaretta sempre in bocca e prove con le sue mannequin offrono uno spaccato della personalità della stilista, oltre che del suo genio creativo e indiscutibile buon gusto. Infine, ça va sans dire, i costumi del film sono una parata di eleganza e raffinatezza, con in primo piano il celebre tailleur di Madamoseille.