I Viaggi del Cuore di Patrizia e Gabriele Maccarinelli – India – Jaisalmer




Jaisalmer, la città d’oro.



 

Da Bikaner proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta del Rajasthan e dopo circa 6 ore di viaggio arriviamo a Jaisalmer, non lontana dal confine con il Pakistan. Jaisalmer è chiamata anche la città d’oro per le sue costruzioni in arenaria gialla. Fu fondata nel 1156 in posizione strategica ai margini del deserto, ed al centro dell’antica via carovaniera verso Delhi. Dal XVII secolo divenne un importante crocevia lungo le piste commerciali tra l’Afghanistan e la Persia e servì da rifugio e stazione di sosta per carovanieri e viaggiatori.


Una delle principali attrazioni di Jaisalmer è sicuramente il Forte risalente al XII secolo e le splendide “haveli”, le case dei mercanti che non badarono a spese per costruire dei veri e propri gioielli. Il Forte è circondato da mura e bastioni e si trova su di una altura che sovrasta la città nuova. Visitiamo la città vecchia al mattino ed è un piacere perdersi tra le sue stradine all’interno della  cittadella, dove si trovano una miriade di  negozi che vendono colorate e preziose  pashmine, souvenirs di ogni genere, profumi orientali dall’intensa fragranza e bellissimi gioielli in argento, rigorosamente fatti a mano,  ed è impossibile non fermarsi ad acquistare qualcosa. Visitiamo anche un paio di templi jainisti che sono le attrazioni religiose più importanti di Jaisalmer.




Questi templi, in arenaria gialla, sono famosi per i loro dipinti in stile Dilwara e per l’architettura d’era medievale. Quello che ci colpisce maggiormente della città sono però le splendide “haveli”, con le facciate ricoperte da un intricato lavoro di intagli. Tra le più belle ci sono  quella di Salim Singh, con le balconate scolpite con le raffigurazioni di pavoni, e la Patwon-ki-haveli, la casa dei mercanti di broccato che è la più maestosa e la più raffinata della città. Il primo ”haveli” fu commissionato nel 1815  da Salim Singh, Primo Ministro del regno, ed ha un architettura particolare infatti il tetto fu costruito a forma di pavone. La casa ha ben 38 balconi e tutti hanno disegni diversi mentre che la facciata assomiglia ad una nave vista da poppa.




Il Ptwon-ki-haveli invece, fu costruito tra il 1800 ed il 1860 da cinque fratelli della religione jainista ed è famosa per gli specchi che decorano le pareti ed i soffitti. La casa comprende cinque unità di cui una è stata trasformata in museo, ed essendo una meraviglia architettonica richiama turisti da tutto il mondo.



 

 

 

Dopo la visita alla città, nel  tardo pomeriggio andiamo nel deserto di Sam ad ammirare il  tramonto. Il luogo è molto turistico ed il posto brulica di cammellieri pronti farci fare una cavalcata tra le dune sabbiose. Il cielo è nuvoloso ed il tramonto non è granchè ma noi ce lo gustiamo ugualmente, sorseggiando un ottimo bicchiere di vino locale, accompagnati dalle note dei suonatori di flauto.




Il giorno seguente prima di lasciare Jaisalmer per recarci a Jodhpur, facciamo una sosta all’incantevole Lago Gadisar, un lago artificiale costruito nel 1156  con dei piccoli templi e santuari molto suggestivi, costruiti intorno ad esso. Nel Medioevo serviva da serbatoio in mancanza di sistemi di irrigazione. È un luogo molto rilassante dove  famiglie locali amano passeggiare e fare pic-nic sulle sue sponde. Noi lasciamo a  malincuore Jaisalmer sapendo però che, fra qualche ora, scopriremo un’altra perla del Rajasthan…