Soundtracks – Joe Cocker – You Can Leave Your Hat On

ultimo aggiornamento 12 dicembre 2023


 


Joe Cocker – You Can Leave Your Hat On


You Can Leave Your Hat On è un brano scritto da Randy Newman, tratto dal quarto album del cantautore californiano, Sail Away del 1972. Fu reso famoso da Joe Cocker, che lo reinterpretò nel 1986. Nello stesso anno fu inserito nella colonna sonora del famoso film 9 settimane e ½, che lo consacrò come “tipico sexy brano” da strip tease. Nella canzone il protagonista invita la propria partner a spogliarsi di tutti gli abiti, consentendole, ironicamente, alla fine, di tenere solo il cappello (“you can leave your hat on” significa letteralmente “puoi tenere addosso il cappello”). Il brano fu estratto come singolo dal quindicesimo album del cantante inglese dal titolo Cocker, del 1986. Fu girato anche un video, dove appare lo stesso Cocker che esegue la canzone in una sala di registrazione, accompagnato da un’orchestra. Nel film la canzone è usata nella famosa scena in cui Kim Basinger si spoglia suggestivamente davanti ad una tendina per Mickey Rourke. Da allora divenne la canzone per antonomasia per gli spogliarelli.

Tom Jones ne registrò un’altra cover per il film Full Monty, del 1997. Anche Etta James ne propose una cover nel 1974 (Chess Records) prodotta da Gabriel Mekel per la GRT corporation. Arrangiamento di Trevor Lawrence. Nel 2013 viene pubblicata una versione realizzata da Jerry Garcia con la band dei Legion Of Mary e registrata dal vivo nel 1974.

9 settimane e ½

Un film ad altissima carica sensuale girato con la tecnica e i tempi del videoclip: Mickey e Kim si incontrano, si piacciono, si sbizzarriscono in frenetiche acrobazie erotiche per un periodo, appunto, di nove settimane e mezzo. Poi, per entrambi, il rientro nella normalità. Un film patinato, raffinato e furbetto, da gustare e rivivere a casa: sono entrate nella leggenda, ormai, le sequenze del ghiaccio, delle ciliegie, del miele e dello spogliarello di Kim Basinger in contro luce al suono della voce roca di Joe Cocker. Perfettamente in ruolo i due protagonisti, ottima la scelta delle musiche che ne ritmano e sottolineano le fatiche, splendida (e un po’ ruffiana) la fotografia.