Moto Art Factory – Rock Legend – Roger Water – Us & Them



 



156 spettacoli e 2,3 milioni di persone, e una delle scenografie più spettacolari messe in piedi dall’ex-Pink Floyd. Bastano questi dati per dare le dimensioni del tour “Us+Them”: iniziò nel maggio 2017 in America, per sbarcare in Europa e Italia nel 2018, prima in primavera nei palazzetti di Milano e Bologna, poi in estate a Lucca e Roma, nella sua configurazione all’aperto: le due versioni erano infatti leggermente diverse nella scenografia, con la prima – quella al chiuso – che prevedeva uno schermo sospeso per lungo sopra la platea, mentre la seconda un megaschermo dietro il palco. In entrambi i casi la narazione era la stessa, con lo schermo che nella seconda parte dello show diventa la Battersea Power Station ritratta sulla copertina di “Anmals”, in contemporanea all’esecuzione di “Dogs” e “Pigs (Three Different Ones)”, tratte dall’album.


 

Il film-concerto è stato presentato a Venezia nel 2019 ed è diretto da Sean Evans e Roger Watersgirato allo Ziggo Dome in Amsterdam, nel giugno 2018. Dopo un’anteprima in digitale, viene messo in vendita in questi giorni , in Blu-ray, dvd, assieme alla versione audio doppio cd e triplo vinile. 


L’album dal vivo


Lo show è pazzesco visivamente, e anche di questo ne abbiamo già parlato in abbondanza al tempo: è in linea con le mega produzioni di Waters, un continuo “effetto wow” di messe in scena delle canzoni. Quando ho visto lo show per la prima volta nell’aprile del 2018 a Milano però cosa mi colpì fu il suono della band. Lo dico con un po’ di distacco da ascoltatore che ama i Pink Floyd senza essere però un mega-fan della band. A spiccare era il chitarrista principale Dave Kilminster – collaboratore di Waters da tempo. Ma secondo me le armi segrete – per così dire – sono state Jonathan Wilson, già coinvolto in studio in “Is This the Life We Really Want?”, e le Lucius molto più che coriste. In particolare Wilson: è di estrazione differente – arriva dal suono americano, dalla psichedelia e dal cantautorato: come produttore e cantautore è considerato il responsabile del revival del Laurel Canyon negli ultimi anni – ma si è adattato alla perfezione, prendendosi in carico con personalità il ruolo di spalla sia strumentale (seconda chitarra) sia di voce (a lui sono affidate diverse canzoni, in vece di Gilmour).


 

 

 

 

Il miglior complimento che gli si può fare è che è che un grande album dal vivo anche senza l’apparato spettacolare. La prima parte è un mix tra classici e una sequenza centrale derivata dall’ultimo album, e la seconda parte è dedicata in parte ad “Animals”, in parte a “The dark side of the moon” .