Natura – Omaggio a Yellowstone

ultimo aggiornamento 25 Novembre 2023



Omaggio al decano dei Parchi nazionali, che compie 150 anni.

 

Il 1 marzo 2022 è il 150° anniversario della creazione dello Yellowstone National Park. Ufficialmente il primo Parco nazionale del mondo, quello di Yellowstone, venne istituito l’1 marzo 1872 con la firma del presidente Ulysses Grant “per preservare e proteggere scenari, tradizioni culturali, fauna selvatica, sistemi geologici e ecologici e processi nella loro condizione naturale a beneficio e godimento delle generazioni presenti e future”. Il Parco di Yellowstone funge da nucleo dell’ecosistema di Yellowstone, uno dei più grandi ecosistemi naturali quasi intatti rimasti sul pianeta. Per oltre 10.000 anni prima che Yellowstone diventasse un Parco nazionale, era un luogo dove i nativi americani cacciavano, pescavano, raccoglievano piante, estraevano ossidiana e utilizzavano acque termali per scopi religiosi e medicinali. Situato alla convergenza delle Grandi Pianure, del Great Basin e del Columbia Plateau, il Parco ha le collezioni più attive, diverse e intatte di elementi geotermici combinati, con oltre 10.000 siti idrotermali e metà dei geyser attivi al mondo.



L’orso, il bisonte e il lupo nella terra dei geyser.

 

La relazione tra il Parco e gli animali che lo abitano è stata raccontata in un articolo su La Rivista della Natura da Simone Sbaraglia: «Yellowstone è il Parco di primati. Innanzitutto è il più antico Parco nazionale del mondo, istituito nel 1872 sull’onda dell’emozione suscitata dallo sterminio di oltre 60 milioni di bisonti americani in pochi decenni. Sterminio che affonda le sue radici nell’odio nei confronti delle popolazioni indigene e nel tentativo di privarle di una delle loro più importanti fonti di sostentamento.



La nascita del Parco costituì una pietra miliare nella storia della conservazione in America e nel mondo, dimostrando che solo la messa in atto di un insieme di vincoli poteva garantire la tutela del patrimonio naturale. L’area protetta di Yellowstone, con oltre 900.000 ettari, è tra le più grandi del pianeta e contiene il maggior numero di sorgenti geotermali della terra (più della metà), tra cui oltre 300 geyser. Il Parco, inoltre, dà ospitalità a un’incredibile varietà di specie animali tra cui l’orso grizzly, l’orso nero, il cervo wapiti, il bisonte, la lince, il coyote e il lupo. Proprio la reintroduzione del lupo nel Parco rappresenta una storia a lieto fine: a lungo perseguitato, il predatore era definitivamente scomparso dall’area protetta intorno agli anni Venti.


Tuttavia, l’aumento della popolazione di cervi wapiti conseguente alla scomparsa del loro predatore principale portò tali squilibri ambientali che nel giro di qualche decina d’anni il movimento a favore della reintroduzione del lupo guadagnò rapidamente consensi e, nel 1966, venne approvata dal Congresso la sua immissione controllata nel parco che, però, avvenne materialmente solo nel 1995. Da allora la popolazione di lupi si è stabilizzata riportando l’equilibrio in un ecosistema precedentemente compromesso dalla innaturale assenza di un predatore così importante».


Come nasce il concetto di Parco

Un principio che non va dimenticato è enunciato nella dichiarazione di istituzione del Parco di Yellowstone. La tutela della Natura non è fine a se stessa: “Questa zona non deve diventare proprietà privata, ma il governo dovrà riservarla sempre, ad esclusivo giovamento del popolo”. Il “giovamento del popolo”, ecco il fine ultimo della tutela della Natura che dovrebbe porre fine a ogni conflitto e difficoltà sulla destinazione dei territori ad area naturale tutelata. Il fine ultimo apporta benefici a tutta l’umanità.

Da dove nasce questa idea, l’humus culturale da cui prende vita, è raccontato da Giovanni Piva.



«… l’evoluzione ideologica e realizzatrice del concetto di Parco nazionale. Anche avanti questa, c’è il preludio teorico, c’è il pensiero del poeta e pittore paesista Giorgio Catlin, che propose fin dal 1831 la costituzione di un parco nazionale per salvaguardare le bellezze naturali della regione montana dello Yellowstone. È ben probabile che il suo celebre libro Costumi, abitudini e condizioni degli indiani dell’America Settentrionale sia stato letto da qualche influente agricoltore dell’Arkansas, perché la prima pietra di quella vastissima realizzazione, che sono i Parchi nazionali sparsi nel mondo, è stata praticamente posta da quel piccolo ma saggio governo di agricoltori dell’Arkansas, quasi centro degli stati Uniti d’America, il 20 marzo 1832. […] Quest’idea mirabile si tramutò in un seme che fu poi propagato pacificamente in tutte le nazioni». Giovanni Piva, I Parchi nel Terzo Millennio, Alberto Perdisa Editore)

Quel giorno non nacque un Parco, ma solo una Riserva nazionale, però il movimento conservazionista era partito.