100 lire nel Jukebox – Rose Villain – Click Boom




L’anno scorso l’avevamo vista calcare il palco dell’Ariston in qualità di ospite di Rosa Chemical, durante la serata delle cover con l’interpretazione di America di Gianna Nannini. Rose Villain – all’anagrafe Rosa Luini – cresciuta tra Milano, New York e la California, deve il suo nome d’arte alla band americana con cui suonava, The Villains, in cui ogni componente del gruppo aveva un cognome inventato, ispirato ovviamente al nome della band. Con quasi 500.000 follower su Instagram e 2 milioni e mezzo di stream mensili su Spotify, dopo il successo estivo di Fragole con Achille Lauro, quest’anno Rose Villain è pronta a infiammare il palco del Festival di Sanremo con il suo brano dal titolo Click boom! scritto con Davide “Tropico” Petrella e Andrea Ferrara, producer e parolieri di grande fama.



La canzone è nata pochi mesi fa, ispirata a un sogno di un flirt estivo che Rose Villain ha raccontato a Davide Petrella, co-autore del pezzo. In questo brano, emergono le due anime che contraddistinguono il carattere di Rose: il suo lato più fragile e romantico e quello più forte e ambizioso, in cui prevale l’orgoglio e la voglia di non ricadere nella trappola di un amore di “un’estate fa” che diventa ossessione. Il titolo, ripreso anche nel ritornello della canzone, è fortemente onomatopeico e richiama immediatamente la canzone Comic Strip di Serge Gainsbourg e Brigitte Bardot, ma anche Bam Bam Twist del suo collega e amico Achille Lauro. Click boom! sembra proprio un colpo di pistola, perché “Per me l’amore è come un proiettile”, canta Rose Villain, e il suo cuore fa “boom boom”, così come il suono dell’automobile che la ricongiunge al suo amato, mentre fa “vroom vroom”.


La storia di Click boom! riguarda un po’ tutti, perché descrive a chiare lettere la gioia e allo stesso tempo la paura di aprirsi e lasciarsi andare, per vivere il sogno di un nuovo amore. Un amore che viene raffigurato come un assassino che mira al cuore e che provoca dolore, ma anche come un pensiero di felicità che non riesce più a dare pace, come una pallottola incastrata nel petto. Come in un romanzo noir, il testo della canzone ci fa calare in un gioco continuo di avvicinamenti, come in una lotta all’ultimo sangue, in cui è impossibile distinguere tra vittima e carnefice, mentre sullo sfondo scorrono le immagini di una relazione che ormai è diventata un ricordo, o per meglio dire un “suono” che rimbomba ancora nelle nostre orecchie e che stordisce il nostro cuore. Tutti ambiscono a un amore perfetto, ma quasi sempre è imperfetto. L’incontro di due persone è soprattutto la somma delle proprie differenze a confronto con l’altro. Soprattutto, ognuno di noi porta con sé l’esperienza di tutti gli amori vissuti in precedenza, dolori annessi, e a volte risulta difficile dire addio alle proprie insicurezze per abbattere la corazza caratteriale che ci costruiamo sul corpo per diventare impenetrabili e non soffrire più. Eppure potrebbe valerne la pena.


In questo passaggio particolarmente significativo, l’innamoramento diventa un’ossessione, una catena che lega e imprigiona anziché liberare. È l’amore che si trasforma in dipendenza, rendendo vulnerabili le nostre anime alle ferite più profonde. Le aspettative, la gelosia ossessiva e la paura dell’abbandono sono solo alcune delle spine che possono trasformare il paradiso dell’amore in un inferno emotivo. In questa condanna, ci ritroviamo intrappolati in un ciclo tossico di dolore e tormento, incapaci di rompere le catene che ci tengono legati. È un pensiero fisso che ritorna, prepotentemente, nei momenti di tutti i giorni, quando ascoltiamo una canzone o in autostrada, come canta Rose Villain, percorrendo un viaggio nei ricordi che continuano a tornare in superficie, veloci e pungenti.


Quando permettiamo a qualcuno di entrare nel nostro disordine amoroso, apriamo le porte del cuore alla vulnerabilità più profonda. È come fornire la chiave che conduce nei corridoi labirintici delle nostre emozioni, dove i confini tra gioia e tristezza si mescolano in un turbinio di sentimenti contrastanti. Un sentiero abitato dalle rovine dei nostri amori passati e dei nostri sogni infranti, ma che ci fa conoscere per come siamo veramente. Il rischio di perdere il controllo c’è, ma non possiamo fare a meno di sperare che ci sia qualcuno, là fuori, capace di trasformare il nostro caos in armonia.


Rose Villain racconta benissimo quella voglia di rinascita e di riscatto, di fronte a un nuovo amore che potrebbe spazzare via il buio che alberga nel suo cuore. Quel buio che fa rima con la paura, di tutt’altro genere, di svegliarsi accanto a qualcuno. La stessa persona che potrebbe risollevarla dalla sua chiusura emotiva e traghettarla in una nuova storia d’amore. L’attesa di ascoltare il brano Click Boom! di Rose Villain era tanta: l’artista ha promesso molte sorprese anche dal punto di vista della sua presenza scenica. Inoltre, c’è da aspettarsi molto anche dal suo duetto con Gianna Nannini, previsto per la serata delle cover: si tratterà di un medley delle canzoni più famose della cantante toscana, famosa anche per il suo carattere anticonformista.