Spirito Libero
Lo zaino racconta
Tate Modern London
La Tate Modern è la famosa galleria d’arte moderna e contemporanea di Londra che si affaccia su uno dei tratti più suggestivi del Tamigi ed occupa l’imponente edificio della Bankside Power Station, oltre alla nuova Switch House.
La galleria occupa l’immenso edificio che un tempo ospitava la grande centrale termoelettrica Bankside Power Station, chiusa nel 1983: nel 1995 gli architetti Herzog e de Meuron adattarono la vecchia centrale a carbone affinchè potesse ospitare le collezioni di arte moderna e contemporanea ed il museo, così come lo abbiamo conosciuto fino a poco tempo fa, è stato inaugurato nel 2000. Nel giugno 2016, con un ulteriore investimento di oltre 260 milioni di sterline, la Tate Modern è stata ulteriormente ampliata con l’inaugurazione della Switch House, edificio a pianta irregolare dalle forme consolidate e antiche (pensiamo alla piramide) ma nello stesso tempo attuali e avveniristiche che creano un senso di movimento e dinamismo.
La Switch House offre alla Tate Modern una ulteriore superficie di circa 23.000 mq. adibiti a spazi espositivi, sale di formazione, laboratori, uffici, ristoranti, spazi commerciali, terrazze panoramiche, nonché un parcheggio e spazi pubblici all’esterno. Per progettare l’espansione Herzog & de Meuron hanno collaborato con il designer Jasper Morrison e con l’ architetto del paesaggio Günther Vogt, ricreando quindi il team che nel 1995 si occupò del restauro e della trasformazione della centrale elettrica nel museo d’arte moderna e contemporanea che tutti conosciamo.
L’imponente spazio della Turbine Hall è diventato il fulcro del complesso attorno a cui ruotano a nord i 6 piani della Boiler House e a sud i 10 livelli della nuova Switch House. Questa si eleva sopra i Tanks, un tempo i serbatoi sotterranei della centrale trasformati nell’immenso spazio oggi dedicato alla live art e alla performance art
Le tematiche delle gallerie espositive sono state completamente riprogettate per offrire ai visitatori un panorama esaustivo dell’arte moderna e una gamma sempre più ampia e diversificata di eventi, mostre e installazioni; un percorso formato da opere di oltre 250 artisti provenienti da tutto il mondo (più di 50 paesi), sia dai centri storicamente famosi e consolidati, come Berlino, Parigi, Londra e New York, che da quelli emergenti come San Paolo, New Delhi, Bangkok e Pechino.
Il significato dell’espansione della Tate Modern è chiaramente espresso dalle parole di Chris Dercon, direttore del museo:
L’arte è una delle forme più dinamiche e coinvolgenti del comportamento umano, e quando la gente entra oggi in un museo non cerca una fuga dalla propria vita, al contrario vuole avvicinarsi ad essa. La nuova Tate Modern sarà molto più di un contenitore per l’arte, sarà una piattaforma per incontri umani
Chris Dercon
La Tate Modern fa parte del complesso museale TATE del Regno Unito – le altre gallerie del sistema sono la Tate Britain, Tate Liverpool e Tate St Ives, e accoglie ogni anno un programma di mostre temporanee dedicate ad artisti di fama mondiale; durante gli anni, nei suoi grandi spazi, sono state allestite personali di Henry Matisse, Marc Chagall, Roy Lichtenstein, William Kentrige, Alighiero Boetti e tanti altri maestri dell’arte.
Cosa si visita alla Tate Modern?
Senza dubbio lo spazio espositivo più singolare della Tate Modern è la Turbine Hall (Sala delle Turbine), che un tempo ospitava i generatori elettrici della centrale; caratterizzata da una superficie di 3.400 m², per un’altezza pari a sette piani, essa viene utilizzata tra ottobre e marzo per esporre opere site-specific, ovvero progettate per questo luogo da artisti contemporanei. Tra gli artisti che hanno avuto l’opportunità di esporre nella Turbine Hall merita di essere menzionato il danese-islandese Olafur Eliasson che nel 2003 installò The Weather Project, un grande sole di luce artificiale; oltre ad essere un tributo all’argomento di conversazione inglese più comune, le condizioni climatiche, l’opera si prefiggeva di offrire ai visitatori un luogo di meditazione che li conducesse a riflettere su argomenti molto profondi, quali l’importanza della luce nell’origine della vita.
Tate Modern: la collezione permanente
La collezione permanente della Tate Modern, fruibile gratuitamente, viene periodicamente cambiata in alcune delle sale espositive: l’intento è di proporre ai visitatori più assidui un museo sempre rinnovato e la possibilità di vedere parti del vasto patrimonio pubblico che altrimenti rimarrebbero sconosciute. Collocata su diversi piani della galleria, la collezione permanente è divisa in diverse sezioni, ad ognuna delle quali corrispondono opere esposte secondo gruppi tematici: Poetry and Dream al secondo piano, Transformed Vision al terzo, Structure and Clarity e Energy and Process al quarto. Questa scelta espositiva, a differenza di quella cronologica, rende più alta la possibilità di coinvolgimento dei visitatori: infatti, suggerendogli confronti tra opere tematicamente legate, essi vengono condotti ad un’interpretazione più autonoma delle stesse.
Nella sezione Poetry and Dream le tematiche che fanno da filo conduttore sono quelle più avvolte dal mistero quali il sogno, l’inconscio, l’archetipo e il mito; qui largo spazio è dato al Surrealismo ed ai suoi maggiori rappresentanti. Questa corrente artistica, nata a Parigi all’inizio degli anni Venti, ebbe come teorico il poeta Andre Bretòn che, ispirandosi alla lettura de L’interpretazione dei sogni di Freud, decise che maggiore importanza doveva essere data all’inconscio ed al mondo dei sogni, decidendo così di fondare un movimento letterario-artistico che andasse proprio ad investigare questo campo di studi ancora molto sconosciuto. Tra le opere esposte in quest’ala troviamo capolavori di artisti come Salvador Dalì, Jean Arp, Mirò, tutte tese a mettere in luce l’attività inconscia.
Procedendo tra le sale ci si imbatte in opere più contemporanee come quelle di Joseph Beuys, padre della performance e dell’installazione, figura profetica e utopista che sin dagli anni Sessanta, attraverso il suo lavoro, ha promosso l’arte come pretesto di conoscenza oltre l’ambito artistico, mostrando sensibilità per problematiche politiche, culturali e ambientali. Le sue installazioni, realizzate con materiali poveri quali l’argilla, sono calchi di oggetti che l’artista ha investito di significati simbolici inerenti l’antropologia e la sua vita stessa.
Al terzo piano della galleria il tema conduttore è Transfomed Vision: qui sono raccolte opere di artisti che hanno operato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il tragico avvenimento di quest’ultima, oltre a spostare il centro pulsante dell’arte dall’Europa agli Stati Uniti, influenzò le menti più creative che iniziarono ad avvertire un forte sentimento di estraneità nei confronti della condizione umana e della società; alcuni artisti, spinti dal desiderio di rinnovamento e rinascita, abbandonarono il linguaggio figurativo a favore di una nuova tendenza, l’Astrattismo. Emblematica e molto suggestiva è la sala dedicata a Mark Rothko, rappresentante dell’Espressionismo Astratto Americano; le grandi tele da cui ci si trova circondati, dipinte a grandi campiture di colore, immergono lo spettatore in uno spazio meditativo, facendo capire quanto nel dopoguerra la necessità di pensare fosse importante per riallacciare un profondo legame con l’esistenza.
La sezione Structure and Clarity, esposta al quarto piano, nella sala principale presenta i prodromi dell’arte astratta, che corrispondono all’arte nata nel periodo tra le due guerre. In particolare vengono messe in risalto quelle forme d’arte che aspiravano ad un’idea di arte per la società, sviluppatasi successivamente nei concetti di design ed architettura; gli artisti rotanti attorno alla scuola Bauhaus, fondata in Germania nel 1919, quali Kandinsky, Klee, Josef Albers, sono alcuni dei maestri che qui si trovano esposti. Proseguendo tra le sale l’obbiettivo espositivo è quello di mettere in luce come queste correnti abbiano continuato ad influenzare l’Arte del Novecento, in particolare il Minimalismo degli anni Sessanta; seppur attraverso una svariata sperimentazione di medium quali il video, l’installazione o la fotografia, l’Arte Minimale dimostra questo profondo legame qui riscontrabile attraverso le opere di artisti come Ellsworth Kelly o Donald Judd.
Sullo stesso piano è possibile visitare anche Energy and Process, un’intera ala dedicata al movimento italiano dell’Arte Povera ed il contesto internazionale in cui esso si è sviluppato. Nata a Torino durante il clima di contestazione degli anni Sessanta, i suoi rappresentanti mettevano in discussione le forme artistiche tradizionali ricorrendo all’utilizzo di materiali poveri ‘antiartistici’ (stracci, elementi naturali ecc.); l’Arte Povera si poneva come obbiettivo la presa di coscienza delle possibilità espressive insite in materiali non per forza artistici quali potessero essere vegetali, animali, minerali o persino processi mentali elementari.
La Tate Modern, oltre ad offrire ai visitatori una collezione unica, è un luogo culturalmente sempre molto attivo; nei suoi grandi spazi vengono organizzate conferenze, concerti e attività educative per ogni genere di pubblico.
Tate Modern: gli spazi ricreativi aperti al pubblico
Kitchen and bar
Il ristorante al sesto piano della Tate Modern offre, oltre ad uno dei migliori panorami su Londra, un menù di base di alta qualità, prodotti di stagione ed una ricca carta dei vini incentrata sui produttori innovativi. Un ottimo ambiente per rilassarsi con gli amici davanti a un bicchiere di vino al bar, organizzare un pranzo o una cena speciale. Il tè pomeridiano viene servito nel ristorante dal venerdì alla domenica mentre dal lunedì al giovedì sono disponibili presso il bar una selezione di torte, biscotti e tè in foglia, ma anche birre artigianali, sidro, cocktail e deliziosi tè.
Restaurant
Anche il ristorante al nono piano della Switch House è uno spazio liberamente accessibile al pubblico. Basta fare attenzione agli orari: dalla domenica al giovedì è infatti aperto solo dalle 12 alle 15.30, mentre il venerdì e il sabato dalle 12 alle 21.30.
Switch House espresso Bar
Al secondo piano della Switch House il nuovo bar offre uno spazio ideale per una pausa, per riposarsi tra una visita e l’altra concedendosi caffè, tè, bevande fredde e calde o uno spuntino. E’ aperto dalle 10 alle 18 dalla domenica al giovedì, fino alle 22 il venerdì e il sabato
Tate Cafè
Atmosfera rilassata nel caffè situato al primo piano della Tate Modern con vista sul Tamigi. Sono disponibili drink caldi e freddi, vino e birra, sandwich, il tradizionale fish & chips e molto altro. E’ aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 18.
Terrace Bar
Al primo livello della Switch House, si possono degustare birre artigianali, caffè e cocktail ma anche ristorarsi. Dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 22.30, il sabato dalle 10 alle 22.30 e la domenica dalle 10 alle 17
Turbine Hall Shop
Nel negozio collocato al livello zero del vecchio edificio è possibile trovare una vasta scelta di libri d’arte moderna e cultura ma anche souvenirs ma anche giochi creativi per bambini e idee regalo. I profitti contribuiscono a sostenere il ricco programma e le attività della Tate.
River Shop
Idee regalo divertenti, t-shirt e souvenir ma anche una ricca collezione di libri per bambini. Il negozio Riverside si trova all’ingresso nord della galleria al livello uno
Terrace Shop
Al primo livello della Switch House sono in vendita libri dedicati all’arte ma anche stampe ed oggetti di design
INDIRIZZO
Londra SE1 9TG
